"Maria si muove in questa direzione, fotografa di continuo e d'istinto e quando riordina gli scatti ricostruisce il suo percorso. Il primo approccio viene da dentro, ha un'istintività viscerale che le consente di afferrare quell'attimo di cui aveva intuito la presenza, di fissarla nel tempo, di razionalizzarlo solo al passo successivo. Si muove silenziosamente e in rapidità come una specie di caccia, meglio se riesce a passare inosservata; conosce le reazioni del soggetto e preferisce che siano ridotte al minimo, che non intervenga la messa in posa da sempre ingombrante e falsa. E' capace di afferrare l'anima... fa venire in mente quella credenza primitiva che vedeva alcune popolazioni sottrarsi al fotografo per timore di essere posseduti in eterno. Si capisce bene che anche quando è senza macchina fotografica, osserva!"
Rosella Gallo